la domanda che ci si pone negli ultimi anni è questa: Come articolare gli spazi della vita in un flusso aperto e dinamico che gli edifici conformano insieme alla natura?
Da qui è partita la mia ricerca basata sulla riqualificazione delle aree degradate e guardarsi intorno per osservare ed utilizzare le risorse che la terra può offrirci, mi sono ritrovata a navigare in internet in molti collegamenti ipertestuali come un sorta di matrioska in cui viene affrontato il tema degli ORTI URBANI.
- in Coltiviamo la città si parla di come portare la campagna in città e insegna davvero il "come fare" anche a chi non ha mai visto un seme, una zappa o un innaffiatoio in vita sua ed inoltre: le forme e il valore personale, educativo, collettivo e terapeutico di orto e giardino urbano, in condivisione, in comunità, gli orti in condotta slow food.. e poi le storie di chi ha trasformato gli orti e il verde in progetti con le testimonianze di alcune associazioni.
un Libro pieno di consigli utili e link per approfondire ogni ingrediente per una coltivazione DOC!
- in Guerrilla Gardening, invece, è la resistenza estrema non violenta contro ogni forma di degrado urbano. Consiste nell'appropriarsi di spazi pubblici abbandonati, avviliti dal cemento e dall'incuria nel creare piccoli giardini, da ottimo suggerimenti per un'impronta iniziale al progetto.
i Guerrilla Gardenier sono le persone di questo movimento che si muovono anche di notte nell'appropriarsi degli sterili e impersonali spazi comuni cittadini e rimodellano gli spazi urbani attraverso atti dimostrativi definiti "attacchi" verdi.
Vere e proprie forze "armate" di zappetta e semi!
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